Danni del maltempo nell’agricoltura veronese.
di adminNoi consumatori pretendiamo, se si vuole, anche giustamente, verdura e frutta di qualità, ma, non sappiamo, quanto impegno e quante preoccupazioni, tali prodotti richiedano, prima d’essere a nostra disposizione, agli agricoltori, tutto l’anno, occupati sulla terra, senza sapere quale sarà il risultato del proprio sacrificio, specialmente, a causa, del maltempo. Nel Veronese e nello scorso 2020, su 365 giorni dell’annata, 165 sono stati negativi, segnala Covide Verona, con danni, per 40 mln di euro. Già, nei primi mesi di quest’anno, si temono gelate, che potrebbero danneggiare alberi da frutta in fiore… e, quindi, ridurre la relativa produzione. Quanto alle frequenze di sinistri da maltempo, nel 2020, si sono verificati, per esempio, 28 giorni a Zevio, 25 a Verona e 23 a Valeggio sul Mincio. Venti giornate “no” si sono avuti a Ronco All’Adige, a San Bonifacio e a San Giovanni Ilarione. Meno provati sono stati Selva di Progno, Torri del Benaco, Brenzone, Erbezzo e Ferrara di Montebaldo.” La situazione metereologica è sempre più variabile, con fenomeni estremi sempre più violenti, come abbiamo, purtroppo, potuto constatare negli ultimi anni” – afferma Luca Faccioni, presidente di Codive Verona, consorzio per l’assicurazione agevolata in agricoltura – “e non ci sono strumenti di difesa attiva, come le reti antigrandine e gli impianti anti-brina, che tengano, di fronte a un clima, che alterna siccità e gelo, nel giro di poco tempo, conditi con trombe d’aria e grandine”. Ai danni del maltempo, poi, s’aggiungono, anche quelli prodotti da animali selvatici. Quindi, sta diffondendosi il concetto, non nuovo, certamente, ma utile a prevenire possibili perdite, provvedere ad un’assicurazione. “Le avversità più sentite” – commenta il direttore di Codive, Condifesa Verona Codive Soc. Coop. Agricola, Michele Marani – “sono la grandine ed il vento forte. Nel 2019, i nostri 8.314 soci hanno assicurato produzioni e strutture, in prevalenza uva, vivai, frutta, strutture, tabacco e mais. Inoltre, hanno dovuto “combattere”, con fenomeni normalmente non assicurabili ed eccezionali, come la tromba d’aria di Ferragosto, che ha falcidiato le colture nell’est veronese, le fitopatie sull’uva, in primis il mal dell’esca, nella vite". Purtroppo, l’agricoltura è un settore produttivo di massima importanza, ma è fortemente esposto a fenomeni e ad accadimenti imprevisti, capaci di danneggiare interi raccolti, con conseguenti danni enormi, per l’agricoltore.
Pierantonio Braggio
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