Cinquant’anni orsono, l’ex Cancelliere tedesco, Willy Brandt, s’inginocchiò, davanti al “Monumento agli Eroi del ghetto”, a Varsavia, Polonia.
di adminNel 1939, le truppe hitleriane attaccarono la Polonia, la occuparono e, fra le altre crudeltà,
crearono, nel 1940, il ghetto di Varsavia, dal quale, ogni giorno, venivano avviati ai campi di concentramento diBełżec,Sobibór eTreblinka migliaia di Ebrei, destinati alla morte. Nell’aprile 1943, oltre 700 Ebrei del ghetto attaccarono le truppe naziste, che risposero con una strage, nella quale perirono 13000 israeliti. Ricorda, a Varsavia, tale terribile evento il “Monumento degli Eroi del Ghetto”. Nel secondo dopoguerra, le relazioni fra l’allora Germania occidentale e la Polonia erano difficilissime: Varsavia non intendeva dimenticare, quanto inflittole dalla brutalità nazista e faceva parte del comunista ed antioccidentale Patto di Varsavia, fino a quando, il 7 dicembre 1970, nel quadro dell’Ostpolitik, o politica di normalizzazione dei rapporti con l’Est comunista, voluta dall’allora cancelliere tedesco Willy Brandt, lo stesso Brandt si recò nella Capitale polacca, in occasione della celebrazione, a ricordo della rivolta ebraica, sopra appena cennata, del 1943, e per firmare un Trattato di avvicinamento, fra Polonia e Germania occidentale. Recatosi a rendere omaggio ai caduti della menzionata rivolta ebraica e, quindi, al “Monumento degli Eroi del Ghetto”, il cancelliere Brandt, non trovando sufficienti parole adatte, ad esprimere i suoi sentimenti e a chiedere perdono, per quanto fatto dai nazisti, ventisette anni prima, agli Ebrei del ghetto e alla Polonia stessa, s’inginocchiò, davanti al monumento. Ricordiamo, con ammirazione, tale momento, fortunatamente, trasmesso per televisione… Una moneta, con millesimo 2020, raffigura il cancelliere Willy Brandt, inginocchiato dinanzi al “Monumento”, avendo, al suo fianco, la Menorah, il candeliere dalle sette braccia, simbolo del mondo ebraico. Bodo Broschat, autore della vignetta del 2.-€, la considera una provocazione e afferma d’essere stato ispirato a realizzarla, come tale, da un articolo, steso in una rivista, da un testimone, presente alla cerimonia di Varsavia, articolo, nel quale, il testimone scrive che “Brandt si è assunto il compito d’inginocchiarsi, per la Germania e per tutti coloro, che avrebbero dovuto inginocchiarsi, ma, che non lo fanno”.
Da parte sua, il sensibilissimo Cancelliere – riferisce la Rivista “Praegefrisch” 3/2020, Colonia, Germania – scrive, nei suoi ”Ricordi”, Editrice Propylaeen, Frankfurt am Main 1989, p. 214: ”Sull’abisso della storia tedesca e sotto il peso dei milioni di assassinati, ho fatto come fa la gente, quando la parola viene a mancare”.
Pierantonio Braggio
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