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Faccioli (Edulife): «Agli studenti diciamo di studiare il presente ma guardare al futuro»

di Redazione
Innovazione e alta formazione tecnologica al 311 Verona con Edulife e ITS Volpato, tra corsi in AI e cyber security, eventi nazionali e impegno per ridurre il gender gap nelle STEM.

Formazione, innovazione, futuro. Sono queste le tre parole che guidano da anni l’impegno della Fondazione Edulife, protagonista dell’ecosistema veronese dell’istruzione tecnica e professionale. Lo dimostra il lavoro portato avanti all’interno del 311 Verona, un hub tecnologico e didattico promosso da Edulife, e la collaborazione diretta con realtà come l’ITS Digital Academy Mario Volpato. A raccontarci questo mondo in continua evoluzione è Antonio Faccioli, referente per l’innovazione didattica di Edulife, ma anche consigliere con delega alla digitalizzazione all’interno dell’ITS.

Antonio, partiamo dal suo ruolo: tra Fondazione Edulife, ITS e 311 Verona, come si incrociano i percorsi?

Indosso due “cappelli”. In Fondazione Edulife mi occupo di formazione professionale, sia nel campo ITS che FTS, ma anche di accademie professionalizzanti e innovazione didattica. All’interno dell’ITS Digital Academy Mario Volpato, sono membro del comitato tecnico-scientifico e seguo in particolare il dipartimento professioni digitali, un gruppo di lavoro che studia l’evoluzione delle figure richieste nel mercato ICT.

Il 311 Verona è il cuore operativo di questo sistema. Di cosa si occupa esattamente?

Il 311 è un progetto nato da Fondazione Edulife ed è attivo da otto anni in Lungadige Galtarossa. È uno spazio dedicato alla formazione avanzata in ambito tecnologico. Qui si svolgono corsi ITS, prima con LAST e ora con Volpato, e da ottobre 2025 partiranno due nuovi corsi: sistemistica e cyber security e intelligenza artificiale. Il 311 è diventato un vero punto di riferimento nazionale grazie alla qualità delle proposte e alla rete di partner coinvolti.

Parliamo del Cyber Game 2025, un evento che ha acceso i riflettori su Verona.

È stata una prima edizione di grande successo. Organizzata con il CINI Cyber Security National Lab, ha visto la partecipazione di 9 ITS da tutta Italia, con oltre 260 studenti iscritti, di cui 140 in presenza a Verona. Si sono sfidati per tre giorni su tematiche come cyber security, crittografia, OSINT, tecniche fondamentali in un mondo dove i dati sono al centro di ogni attività. L’obiettivo era duplice: formare i giovani e creare consapevolezza su un tema cruciale anche per il mondo imprenditoriale.

Il tema dei dati è centrale anche nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Esatto. Senza dati, l’AI non esiste. I dati sono l’“oro” della modernità, ma vanno anche protetti, gestiti, interpretati. Il nostro lavoro con Edulife e Volpato va proprio in questa direzione: formare professionisti capaci non solo di usare tecnologie, ma anche di comprendere i processi e le implicazioni etiche, giuridiche, sociali. La nostra formazione è a 360 gradi: non solo competenze tecniche, ma anche soft skill, lavoro in team, conoscenza dei modelli di business.

A giugno ci sarà un altro evento importante al 311, giusto?

Sì, dal 12 al 15 giugno ospiteremo la quarta edizione di Cyber Trials, un’iniziativa sempre in collaborazione con il CINI, dedicata esclusivamente alle ragazze dalla prima alla quarta superiore. L’obiettivo è ridurre il gender gap nelle professioni STEM e nella cyber security. Quest’anno si sono iscritte 570 ragazze da tutta Italia, che affronteranno sfide tecniche ma anche momenti formativi. È una delle esperienze di cui andiamo più fieri, perché porta le ragazze al centro dell’innovazione.

Come si può affrontare la velocità del cambiamento tecnologico in ambito formativo?

Con competenze solide e sguardo lungo. Il mondo dell’informatica evolve in modo esponenziale: quello che impari oggi, domani potrebbe già essere superato. Per questo formiamo figure subito operative, ma anche capaci di aggiornarsi e reinventarsi. Ai nostri studenti diciamo sempre: studiate il presente, ma guardate al futuro.

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