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Cherry Bank: utile netto di 30,1 milioni, accelerazione su sostenibilità e digitale

di Matteo Scolari
La banca guidata da Giovanni Bossi cresce su tutti gli indicatori patrimoniali ed economici, lancia il piano 2025-2027 e si prepara alla rendicontazione di sostenibilità.

Cherry Bank archivia il 2024 con risultati solidi e in linea con gli obiettivi strategici, rafforzando la propria posizione nel sistema bancario nazionale. Il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Giuseppe Benini, ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, confermando la piena operatività del percorso di crescita avviato negli ultimi anni.

Giuseppe Benini, presidente Cherry Bank.

I ricavi si attestano a 182,6 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 98 milioni del 2023 (+86,4%), mentre l’utile netto raggiunge i 30,1 milioni di euro. Depurato dagli effetti non ricorrenti, l’utile normalizzato arriva a 41 milioni, segnando un +17,1% sull’anno precedente. Un dato che testimonia la capacità della banca di generare valore anche in un contesto macroeconomico instabile.

A livello patrimoniale, il CET1 ratio sale al 16,46% e il TCR al 17,44%, in crescita rispettivamente di 143 e 129 punti base rispetto al 2023. Il patrimonio netto tocca i 194,5 milioni (+17,8% YoY), mentre il ROE si attesta al 16,75%, e i fondi propri salgono del 23,8% a 178,1 milioni.

Il bilancio evidenzia inoltre una crescita significativa dei crediti verso clientela, pari a 2,8 miliardi di euro (+34,3%), e della raccolta complessiva, che supera i 3,1 miliardi (+21,9%), trainata anche dalla componente vincolata distribuita via canali digitali, sia in Italia che in Germania.

«I risultati del 2024 confermano la capacità di Cherry Bank di crescere, innovare e rafforzare la propria presenza sul mercato – ha dichiarato Giovanni Bossi, Amministratore Delegato della banca –. Il nostro nuovo piano triennale punta a costruire un polo bancario moderno, resiliente e sostenibile, capace di rispondere alle esigenze di famiglie e imprese».

Tra i passaggi chiave del 2024, si segnalano:

  • l’acquisizione dello status di emittente strumenti finanziari diffusi,
  • l’ingresso nel capitale sociale di Banca Macerata con una quota del 9,6%,
  • il lancio del veicolo “Cherry Blossom”, prima iniziativa della nuova Divisione Alternative Investments,
  • l’approvazione del Piano Strategico 2025-2027, che segna la transizione verso un modello full-service.

La struttura operativa è stata potenziata con investimenti in digitalizzazione e formazione, accompagnati dall’integrazione dei sistemi IT post fusione con Banca Popolare Valconca. I costs to serve sono cresciuti a 123,6 milioni, ma in coerenza con un disegno di ampliamento e rafforzamento.

Sul fronte ESG, Cherry Bank è ora tra i soggetti obbligati alla rendicontazione secondo la direttiva europea CSRD e ha avviato il processo secondo i criteri ESRS, con un Green Asset Ratio (GAR) allo 0,15% su stock e 0,17% ponderato su capex.

Giovanni Bossi, AD di Cherry Bank.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di destinare interamente l’utile 2024 a riserva, in linea con gli obiettivi di patrimonializzazione e consolidamento del piano di crescita.

Cherry Bank si propone oggi come un attore bancario dinamico, solido e proiettato al futuro, con circa 600 collaboratori, una rete di filiali in sei regioni italiane e una struttura orientata a servizi personalizzati per privati, imprese e investitori.

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