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Cisl Verona a “Poeti sociali”: di lavoro si muore, serve un nuovo paradigma

di Redazione
Il sindacato torna a parlare di sicurezza sul lavoro, con lo spettacolo teatrale “Senza un tocco di campane” e una tavola rotonda inserita nel programma di “Poeti sociali”.

Da gennaio a oggi sono morte 15 persone per circostanze legate al lavoro. Una strage che non si ferma. Da questo dato è partita oggi Cisl Verona – presente alla rassegna Poeti sociali della Diocesi di Verona – al pomeriggio proposto nell’azienda Polin Forni di viale dell’Industria: “Di lavoro si muore”.

L’iniziativa, inserita appunto nel cartellone di Poeti sociali, è iniziata con lo spettacolo teatrale “Senza un tocco di campane” della Nuova Compagnia Teatrale di Enzo Rapisarda e ha proseguito con una tavola rotonda introdotta dal segretario provinciale di Cisl Verona, Giampaolo Veghini, e Cesare Cornetti di Polin Forni. Sono intervenuti il vescovo Domenico Pompili, Alberto Cornetti dell’azienda Polin Forni, Fabrizio Creston e Isabella Maistri, incalzati dalle domande della giornalista Francesca Lorandi.

Il segretario

«La nostra provincia da anni è in vetta alla classifica per le morti sul lavoro, senza che nulla cambi. Serve un nuovo paradigma, deve maturare in seno a tutte le persone la consapevolezza che non si può lavorare a qualsiasi costo», ha commentato Veghini, a margine della rappresentazione teatrale. «Tutto il lavoro svolto con enti, istituzioni anche con il sostegno del Prefetto, non sono percepiti e fatti propri da chi dovrebbe governare l’organizzazione del lavoro all’interno delle aziende, in particolare in alcuni settori. Inoltre la conformazione della forza lavoro sta cambiando rapidamente».

Le misure

Cisl Verona chiama dunque a un cambiamento di rotta. «A partire dal sistema di vigilanza che va messo nelle condizioni di diventare un organismo di assistenza che affianchi ogni datore di lavoro nell’accompagnamento alle misure di prevenzione e di protezione. Bisogna investire in prevenzione le risorse del Pnrr. Le aziende non certificate in salute e sicurezza sul lavoro devono essere sottoposte a una stretta vigilanza», ha concluso Veghini. «E ancora, occorre raddoppiare i controlli nel caso di appalti, subappalti o compresenza di più aziende. Infine rafforzare la materia salute e sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici».

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