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Boracina (Faboci): «Il mercato dell’IT evolve a una velocità incredibile»

di Redazione
In studio con Focus Verona Economia, Alessandro Boracina, co-founder di Faboci, ha spiegato come questa startup stia rivoluzionando il mondo della ricerca di profili tecnologici

Nel percorso di avvicinamento al Premio Innovazione 2025, il racconto delle startup diventa occasione per capire come l’innovazione possa davvero generare occupazione, crescita e sviluppo di competenze. Tra le realtà emergenti, c’è Faboci, nata a Verona nel 2022 e già protagonista nel mondo della consulenza e selezione del personale IT.

In studio con Focus Verona Economia, Alessandro Boracina, co-founder di Faboci, ha spiegato come questa startup stia rivoluzionando il mondo della ricerca di profili tecnologici, unendo passione per l’informatica, visione formativa e capacità di connettere domanda e offerta in un mercato in continua evoluzione.

Partiamo dal payoff di Faboci: “Make IT easy”. Cosa significa?

Tre parole semplici, ma dense di significato. “Make” rappresenta il fare, il produrre un risultato concreto. Noi non ci limitiamo a parlare di soluzioni, le offriamo davvero. “IT” è il cuore della nostra attività: Information Technology, un settore spesso visto come complicato, soprattutto da chi non è del mestiere. Infine, “easy”: il nostro obiettivo è proprio rendere semplice ciò che è complesso, semplificare il mondo dell’IT per le aziende e per chi cerca lavoro in questo ambito.

Come nasce Faboci?

Formalmente nel 2021, anche se operiamo attivamente dal 2022. Siamo tre soci fondatori, conosciutisi all’interno del 311 Verona, un ambiente che stimola la formazione e l’innovazione. Due di noi seguivano un corso di programmazione Python, e uno dei docenti è diventato il nostro terzo socio. Tutti con una mente piuttosto dinamica — o irrequieta, come preferiamo dire! — abbiamo individuato una carenza nel mercato della ricerca del personale IT. Così, da una telefonata di sabato pomeriggio, è nata Faboci.

Qual è la vostra proposta di valore nel mercato della selezione IT?

L’IT è un settore dove c’è molta più domanda di offerta. Le aziende faticano a trovare profili informatici qualificati, ed è qui che interveniamo noi, con una verticalizzazione totale sul settore tech. Ma non ci limitiamo a fare selezione: integriamo formazione e consulenza, collaborando con le aziende per creare corsi mirati per ragazzi disoccupati. Li prepariamo per le posizioni junior richieste dal mercato, creando nuove competenze e nuove opportunità di inserimento lavorativo.

Avete sviluppato anche un portale, Digital Vitae. Di cosa si tratta?

Digital Vitae nasce da un’idea condivisa con i ragazzi dell’ITS di Verona. Ci siamo accorti che per chi si affaccia al mondo IT è difficile costruire un curriculum vitae adeguato, che mostri sia le competenze teoriche sia i progetti pratici realizzati. Così abbiamo creato un portale gratuito che permette agli informatici di caricare i propri dati, generare un CV personalizzato con un layout tecnico, arricchito da un portfolio di lavori. L’obiettivo è dare uno strumento utile, chiaro e allineato alle esigenze del settore.

Quali sono oggi le principali difficoltà per le aziende che cercano profili IT?

Il vero problema non è solo pubblicare annunci, ma il tempo perso per posizioni rimaste vacanti mesi e mesi, con danni economici indiretti spesso sottovalutati. La nostra filosofia “make it easy” si traduce anche in questo: accorciare i tempi di selezione, aiutare le aziende a scrivere job description corrette, essere presenti quando serve davvero, spesso dopo le 18 o nei weekend, perché molti candidati lavorano già e non possono dedicarsi alla ricerca attiva di giorno.

Come vedete il futuro di Faboci?

Il mercato dell’IT evolve a una velocità incredibile: basti pensare che fino a inizio 2024 quasi nessuno parlava di intelligenza artificiale, e ora è parte della nostra quotidianità. Anche noi ci stiamo evolvendo: abbiamo appena fondato Faboci Consulting, una realtà dedicata alla formazione e consulenza IT. E stiamo già pensando alla prossima evoluzione di DigitalVite, per trasformarlo in una vera piattaforma di matching tra aziende e candidati.

Faboci è una startup, ma già strutturata e regolamentata.

Sì, operiamo con autorizzazione del Ministero del Lavoro, perché lavorare nel mondo della selezione richiede competenze, affidabilità e solidità economica. Anche ottenere questa autorizzazione ha richiesto un investimento importante da parte nostra, ma era essenziale per operare in modo serio e trasparente.

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